Un aneddoto:

Il papà di Mandela era capo locale e consigliere del
monarca. Egli portava il piccolo Nelson agli incontri importanti e quello che suo padre faceva nel gestire quei momenti era, prima di tutto, ascoltare; il giovane Nelson imparava che ascoltando e parlando per ultimo ottenevi un duplice vantaggio strategico: da un lato, apprendevi di più sugli interlocutori e sulle situazioni e i problemi oggetto di dibattito; dall’altro davi importanza agli altri e al loro contributo.

L’ ALLENAMENTO ALLA LEADERSHIP
EFFICACE E LA GESTIONE DEL
COLLABORATORE

 

Ogni cintura nera è una nuova cintura bianca. Essere manager non
significa necessariamente essere leader, essere manager spesso è
una questione di ruolo, di percorso, di carriera; essere leader significa
allenarsi ad avere cura e attenzione dei propri collaboratori, del proprio
team.

L’importanza dei percorsi tecnico-operativi è fondamentale sul lavoro,
ma molto spesso si ricoprono ruoli di responsabilità in azienda senza
avere un allenamento efficace di leadership. I percorsi di formazione al
riguardo vengono sviluppati sulla base del fabbisogno
dell’organizzazione e della situazione specifica, ma alcuni tratti
fondamentali possono essere delineati così:

L’ approccio generale in aula è quello dell’apprendimento dinamico
e non della didattica tradizionale; i percorsi sono fatti di esempi
che provengono da altri ambienti oltre a quello manageriale. Ad
esempio il richiamo al modello militare, l’approccio illusionistico e
l’ambiente sportivo.

I percorsi tengono conto delle esigenze dei responsabili di riferimento
e dell’aula. Vengono introdotti gli stili di leadership e il loro uso migliore
nel concreto, costruendo esercitazioni e strumenti mirati. Un esempio
molto richiesto in questo senso è l’allenamento al feedback con
esercizi e modelli precisi su cui fare pratica.
Tra gli argomenti più richiesti vi sono i fondamenti della leadership di
Simon Sinek; la leadership situazionale; la differenza tra autorità e
influenzamento; la differenza tra approccio tattico e approccio
strategico alle relazioni e alla gestione del collaboratore e i limiti
dell’ego. La costruzione di una cultura dell’esempio, che parta dai valori
e dai comportamenti ricercati è un altro aspetto su cui lavoro con le
prime linee, in un’ottica di condivisione, apertura e sinergia d’aula.
L’importanza di riconoscere certe dinamiche relazionali e la necessità
di gestire con metodo i propri collaboratori vengono spesso messe in
luce da esercitazioni esperienziali, costruite attraverso strumenti
mirati per il confronto e successivi debriefing strutturati.

    Sei interessato a questo percorso per la tua azienda?

    Contattami qui.

    Privacy