UNA RIFLESSIONE:

C’è un bel libriccino sui modi attraverso i quali ognuno di noi risponde ai tempi difficili, si intitola: “Chi ha spostato il mio formaggio?”, di Spencer Johnson. In base alla nostra esperienza, agli eventi, alle nostre emozioni, noi reagiamo in modo diverso di fronte al cambiamento e, in generale, siamo tutti piuttosto resistenti alle cose che cambiano, almeno in una prima fase e a meno che non fosse un cambiamento voluto. E’ fondamentale, oggi come ieri, rispondere velocemente ai cambiamenti in azienda, e qualche volta ricercarli e condurre le persone ai cambiamenti difficili. Ma fino a che diremo: “Abbiamo sempre fatto così!” sarà difficile, non solo cambiare, ma anche vedere i cambiamenti necessari per l’azienda.

DALLA RISPOSTA INDIVIDUALE ALLA
GESTIONE DEL CAMBIAMENTO
ORGANIZZATIVO

 

Ricordo un corso tenuto per un’azienda cliente, si intitolava: “CHANGE,
gestire il cambiamento”. C’era la mia faccia, per metà umana e per
metà trasformata in quella di un robot. Durante il corso sottolineavo
quanto avere un allenamento alla leadership e alla gestione dei team
significhi anche essere più preparati nei tempi di cambiamento, in cui
l’azienda affronta momenti difficili o particolari a causa di scelte
organizzative forti. La pandemia, le guerre, le decisioni interne dovute
a una necessità di trasformazione degli assetti, sono tutti elementi
che dovrebbero far pensare a come formarci al cambiamento. La
stessa modernità in cui viviamo è soggetta a forti e improvvisi
cambiamenti, a cui i giovani, per certi aspetti, sono più preparati. Per
mia nipote che ha 12 anni, ad esempio, alcuni social sono già morti. Le
abitudini ci portano ad accettare o a concepire diversamente i
cambiamenti che ci riguardano.

I corsi su misura che tengo sul tema sono partiti spesso dalla
nostra risposta al cambiamento come individui, dalla curva del
cambiamento, alla nostra resistenza soggettiva. Si sono sviluppati
nella gestione dell’emotività di fronte al cambiamento, in cui ho
portato esempi di risposta di aziende e di squadre sportive. I
percorsi indagano i concetti di scelta e abitudine di fronte ai
problemi che sorgono nei tempi difficili e alla necessità di gestire
le persone in modo efficace in questi momenti. Una tappa o
“mattoncino” importante di questa formazione sono i modelli
fondamentali di problem solving quando ci sono problemi di gestione
interna. Mi è capitato di elaborare strumenti ad hoc a questo riguardo,
partendo dalle domande strutturate di analisi e di output che
dovremmo farci nell’approccio ai problemi di gestione del
cambiamento.

Una tappa fondamentale di questo percorso di formazione è uno
sguardo attento agli aspetti relativi al cambiamento organizzativo e
alle metodologie predittive, partendo dalle analisi di Kotter.
Esercitazioni su questo tema riguardano analisi e ricerca di metodo in
team sulle criticità nei tempi di cambiamento, ad esempio come le
persone hanno affrontato o affronterebbero certi momenti dal punto
di vista delle scelte di comportamento, arrivando a definire ipotesi di
metodo e risposta sul lavoro quotidiano e sulla gestione dei colleghi di
fronte ai cambiamenti organizzativi.

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